Fontane
Il complesso delle Quattro fontane venne realizzato sotto il pontificato di Sisto V (1585-1590) per evidenziare sul colle Quirinale l’importante incrocio tra la Strada Pia (le odierne Vie XX Settembre e del Quirinale) e la Strada Felice (le attuali vie Quattro Fontane e Sistina).
Così denominata per la vicinanza con il seicentesco Collegio dei Neofiti o Catecumeni, la fontana venne disegnata dall’architetto Giacomo della Porta (1533-1602).
Piazza del Popolo, da sempre importante accesso alla città da nord, deve l’attuale sistemazione all’intervento ottocentesco di Giuseppe Valadier (1762-1839).
La fontana dei Quattro Fiumi, progettata e realizzata da Gian Lorenzo Bernini (1598 – 1680), costituisce un’insuperabile creazione barocca posta al centro di una delle più importanti piazze della città.
L’edificazione della fontana ebbe inizio nel 1717 per volontà del pontefice Clemente XI Albani (1700-1721) nella piazza antistante la chiesa di S. Maria in Cosmedin che, all’epoca, costituiva il margine meridionale dell’area abitata all’interno delle mura.
La fontana del Babuino, così ribattezzata dal popolo romano che, a causa della sua bruttezza, ravvisava nella statua la figura di una scimmia, era in origine una fontana "semipubblica".
La fontana è addossata al muro che separa via Giulia dal Lungotevere, non lontano dal prospetto posteriore di palazzo Farnese.
La fontana del Mosè in piazza San Bernardo, fu eretta tra il 1585 ed il 1589 quale mostra terminale dell’acquedotto Felice, voluto da papa Sisto V (1585-1590), al secolo Felice Peretti, da cui prese il nome.
La fontana del Nettuno, costruita nell’emiciclo sinistro, fu ultimata nel 1823.
La fontana fu realizzata nel 1587-1590 come sfondo prospettico di uno dei viali del giardino di villa Montalto Peretti, imponente residenza sul colle Esquilino progettata da Domenico Fontana per papa Sisto V (1585-1590).
La fontana è inserita nel parapetto del lungotevere Tor di Nona, nel punto in cui nell’antichità si trovavano un approdo sul fiume ed una torre delle mura Aureliane, che, adibita successivamente a deposito di derrate alimentari, era nota come “torre dell’annona”
Iniziata e portata a termine tra la fine del 1642 e la prima metà del 1643, la fontana del Tritone in piazza Barberini costituisce uno dei capolavori di Gian Lorenzo Bernini (1598-1680).
La grande fontana oggi in piazza Trilussa è stata edificata nel 1613 dal fiammingo Jan van Santen (1550-1621), noto in Italia con il nome di Giovanni Vasanzio, in collaborazione con Giovanni Fontana (1540-1614).
L’obelisco egizio (XV sec. a.C.) in piazza San Giovanni in Laterano, rinvenuto nel 1587 lungo la spina del Circo Massimo, è stato innalzato nel 1588 dall’architetto Domenico Fontana (1543-1607) nell’ambito della sistemazione della piazza voluta da papa Sisto V (1585-1590).
La fontana della Barcaccia, collocata al centro di piazza di Spagna, fu realizzata tra il 1626 e il 1629 per volontà di papa Urbano VIII Barberini (1623-1644)
La fontana collocata sullo sfondo della piazza del Campidoglio, vanta una storia piuttosto complessa legata alle vicende di una delle piazze più importanti di Roma, sede dal XII secolo del Comune cittadino e realizzata nel XVI secolo su progetto di Michelangelo Buonarroti (1475-1564).
La fontana della Dea Roma è collocata al centro dell’emiciclo orientale, al di sotto delle pendici del Pincio esattamente di fronte a quella del Nettuno nell’emiciclo opposto, e fu ultimata nel 1823.
La fontana prende il nome dalla raffigurazione in miniatura di un’antica galera romana e si trova al centro della piazza antistante la chiesa di S. Maria in Domnica, detta anche “in navicula”.
La fontana della Terrina appartiene al numeroso gruppo di fontane smontate e ricostruite; infatti, originariamente era collocata al centro di Campo de’ Fiori
Nel 1924 il Comune di Roma bandì un concorso nazionale per cinque fontane da collocarsi in altrettante piazze romane poste nei quartieri di recente edificazione.
La fontana delle Api è stata concepita da Gian Lorenzo Bernini (1598-1680) nel 1644 come un fontanile pubblico collocato nei pressi della monumentale fontana del Tritone.
La fontana di mostra dell’Acqua Pia Antica Marcia, acquedotto realizzato tra 1865 e 1870 per volontà di papa Pio IX (1846-1878), costituisce l’ultima fontana di mostra dello Stato Pontificio e anche la prima di Roma Capitale.
La fontana è stata realizzata tra il 1581 ed il 1588 su progetto di Giacomo della Porta (1533-1602) con le sculture del fiorentino Taddeo Landini (1550-1596).
Il colle del Quirinale, ribattezzato nel Medioevo «Monte Cavallo», a partire dalla seconda metà del Cinquecento divenne la residenza dei pontefici per volontà di Gregorio XIII Boncompagni (1572-1585) che nel 1574 avviò la costruzione del nuovo complesso.
La fontana in piazza dell’Ara Coeli, realizzata nel 1589, dopo l’adduzione dell’Acqua Felice, è situata su una piazza non distante dal Campidoglio, lungo la più importante via di accesso al colle che, in quegli anni, stava subendo un profondo rinnovamento edilizio.
La fontana è stata realizzata dallo scultore Leonardo Sormani (notizie tra il 1530 e il 1589) su un disegno del 1575 dell’architetto Giacomo della Porta (1533-1602).
La fontana inserita nel parapetto del muraglione del lungotevere Testaccio, venne realizzata su progetto dell’architetto Antonio Muñoz, con l’intento di creare un fondale alla strada prospiciente.
La fontana di piazza Mastai si innalza su una gradinata ottagonale sulla quale si erge la vasca anch’essa di forma ottagona, ornata nelle specchiature dallo stemma pontificio alternato a cartigli con il nome del papa e la data di esecuzione dell’opera.
Mostra terminale dell’acquedotto Vergine - unico degli acquedotti antichi (19 a.C.) ininterrottamente in uso fino ai nostri giorni - è la più nota delle fontane romane e la più famosa nel mondo per la sua scenografica monumentalità.
La fontana di via Annia, è posta come sfondo prospettico dell’omonima strada del Celio, sul lato del muro perimetrale dell’antica Villa Casali, attuale sede dell’Ospedale Militare di Roma.
La fontana è la copia ottocentesca della vasca progettata da Giacomo della Porta per la piazza e realizzata nel 1590.
La fontana è ubicata nel giardino voluto dal barone Guglielmo Huffer e progettato a proprie spese nell’intento di donare alla città uno spazio verde.
La fontana di piazza Colonna è stata realizzata tra il 1575 e il 1577 su disegno di Giacomo della Porta (1533-1602) ed è stata scolpita da Leonardo Sormani (c.1540-1602)
La fontana di piazza dei Quiriti è opera dello scultore triestino Attilio Selva (1888-1970) che risultò vincitore al concorso nazionale bandito dall’Amministrazione capitolina nel 1924 per cinque fontane da erigersi in altrettante piazze romane dei quartieri di recente edificazione.
Nel 1924 il Governatorato di Roma bandiva un concorso pubblico per la progettazione di cinque nuove fontane da collocare in altrettante piazze della città.
Nel 1587, con l’edificazione del nuovo acquedotto Felice, si dispose la costruzione della fontana in piazza Giudea, lo slargo su cui si apriva uno dei cinque portoni del Ghetto, istituito nel 1555 con bolla del pontefice Paolo IV.
La sistemazione dell’area centrale di piazza Mazzini, fulcro del nuovo quartiere della Vittoria, si deve all’architetto Raffaele De Vico (1881-1969), il quale, ispirandosi ad un antico ninfeo, vi collocò una grande fontana che egli stesso definì ”fontana-giardino”.
Progettata da Giacomo Della Porta (1533- 1602) nel 1572 e collocata in origine al centro di piazza del Popolo, la fontana di piazza Nicosia era una delle fontane pubbliche realizzate a Roma nel XVI secolo in seguito alla riattivazione dell’antico Acquedotto Vergine.
Addossata ad una nicchia del muro di cinta del Parco Savello, noto anche come giardino degli Aranci, la fontana è stata realizzata nel 1936 su progetto di Antonio Munõz.
Documentata nel 1471 nella pianta di Roma di Pietro il Massaio, la fontana in piazza S. Maria in Trastevere presentava in origine una tipologia molto diffusa nel Quattrocento, con due catini di diversa grandezza che s’innalzavano al centro di una vasca poligonale.
La fontana, progettata da Muñoz e inaugurata nel 1933, rientra nella più ampia sistemazione dell’area, caratterizzata dall’Antiquarium comunale (riaperto nel 1929) e dall’ampliamento della strada - detta allora via dei Trionfi , oggi via di S. Gregorio - dall’Arco di Costantino
A ridosso dell’antica Porta Metronia della Mura Aureliane, all’interno di un’area verde, la fontana testimonia l’utilizzo di reperti dell’età classica in chiave di arredo urbano.
Le due fontane sarcofago sono parte dell’arredo monumentale della piazza e ne completano l’assetto definitivo progettato da Giuseppe Valadier (1762-1839).
La Fontana dell'Acqua Paola, nota anche come il “Fontanone del Gianicolo”, fu voluta da papa Paolo V Borghese (1605-1621), successivamente al ripristino dell’Acquedotto Traiano, da lui stesso promosso nel 1608.
La fontana in piazzale degli Eroi costituisce la mostra terminale dell’Acquedotto del Peschiera, considerato uno dei maggiori acquedotti in Europa, la cui entrata in servizio nel 1949 fu celebrata con una cerimonia solenne alla presenza del presidente della Repubblica Luigi Einaudi.
“Pasquino ha due concorrenti, uno il Facchino di Via Lata,
l’altro il Marforio sul Campidoglio.
Pasquino è destinato ai nobili,
Marforio ai cittadini,
il Facchino alla plebe”.
(Theodor Sprenger, Roma nova, 1660)
La Fontana delle Rane, così denominata per le dodici rane che la ornano, è posta al centro di piazza Mincio, cuore del piccolo quartiere sorto tra il 1917 e il 1926 nelle adiacenze di via Po e noto come "quartiere Coppedè", dal nome dell'architetto.
Le fontane di piazza Farnese furono costruite per volontà dell’omonima famiglia sulla piazza antistante la propria residenza.