Beni architettonici
Con tutta probabilità fu costruito dall'imperatore Eliogabalo (218-222 d.C.) come anfiteatro di corte annesso alla dimora imperiale sessoriana (castrum = dimora imperiale).
Una costruzione cristiana, dedicata alla devozione del papa Urbano VIII, edificata su di una delle strutture del complesso intitolato alla memoria di Annia Regilla nel 140 d. C. e alle divinità dell’oltretomba.
A sinistra di via della Caffarella, in una stradina discende verso un antico mulino intorno, è possibile vedere il monumento romano conosciuto anche come “tempio del dio Redicolo”.
Nel quartiere Esquilino, in via Merulana, si conserva una sala semisotterranea decorata di affreschi, unico resto del complesso architettonico appartenente a Mecenate.
Casale Giovio è un'importante testimonianza funeraria di età romana, situata nel settore occidentale di Villa Doria Pamphilj.
Nel Suburbio nord-orientale di Roma il centro di Fidenae ha restituito numerose testimonianze dell’insediamento dell’età del Ferro.
Il Museo Barracco è ospitato dal 1948 nella prestigiosa sede del palazzo rinascimentale noto col nome di Farnesina ai Baullari. L'edificio fu realizzato nel 1523 per volere del prelato bretone Thomas Le Roy su progetto di Antonio da Sangallo il Giovane.
Il complesso archeologico che sorge all'interno dello Stadio delle Terme, presso le Terme Antoniniane, è passato finora quasi inosservato nella bibliografia archeologica, nonostante l'imponenza dei resti conservati, a parte l'identificazione con la Domus Parthorum, citata dai Cataloghi Regionari
L'Excubitorium è situato a 8 metri di profondità rispetto al piano stradale odierno e venne riportato alla luce nel 1865-1866, durante uno dei numerosi scavi ottocenteschi, intrapresi per il recupero di opere d’arte e che ebbe come riferimento un muro antico emergente nel giardino di una casa
Nel 1980 in seguito alla rimozione di un terrapieno nella sede stradale venne portata alla luce una grande vasca rettangolare ai cui muri perimetrali interni si addossa un bancone continuo.
Lungo le pendici nord-occidentali dell'Aventino, in corrispondenza della soprastante area occupata dalle chiese di S. Maria del Priorato, di S. Alessio e dal vicino Parco degli Aranci, sono visibili grossi tratti di murature antiche pertinenti a strutture abitative.
Tra il Vittoriano e la scalinata dell'Ara Coeli, sono visibili i resti di un'insula, ossia di una casa d'affitto romana, la forma di abitazione più comune nella Roma imperiale.
Tra il 1978 e il 1982 il Comune di Roma effettuò il restauro di un insieme di fabbricati di sua proprietà situati tra via del Conservatorio e la chiesa della SS. Trinità dei Pellegrini.
Nel 1883, nel corso dei lavori di sistemazione della viabilità del quartiere Esquilino, presso il civico 128 di via G. Lanza, alle spalle della chiesa di S. Martino ai Monti, vennero individuate alcune strutture appartenenti ad una ricca domus di età tardo antica.
Nel 1923 gli scavi per la costruzione di una palazzina tra via Livenza e via Po, portarono alla scoperta di un edificio sotterraneo ma irrimediabilmente ne danneggiarono le strutture.
L’ipogeo situato sul fianco della collina di Villa Glori (Viale Pilsudski) e interamente scavato nel tufo.
Il Mitreo del Circo Massimo fu scoperto nel 1931 durante i lavori eseguiti per realizzare un deposito di scene e costumi del Teatro dell'Opera all'interno dell'edificio dei Musei di Roma.
Il Tabularium, imponente edificio di età tardo-repubblicana sui cui resti si fonda il Palazzo Senatorio aveva in età romana la funzione di conservare le tabulae di bronzo con le leggi e gli atti ufficiali dello stato romano.
L'edificio venne eretto al limite meridionale della IX regione augustea, Campo Marzio, nel luogo che la tradizione aveva consacrato alle rappresentazioni sceniche, dove dal 179 a. C. si trovava il theatrum et proscenium ad Apollinis, connesso con il tempio di Apollo.
Il tempio dedicato all'imperatore Claudio divinizzato dopo la sua morte, nel 54 d.C., sorgeva sul versante occidentale del Celio. Attualmente non esistono resti dell'edificio templare che conosciamo solo attraverso un frammento della grande pianta marmorea di età severiana, la "Forma Urbis".
Il Tempio di Veiove è stato rimesso in luce solo nel 1939, durante lo scavo sotto la piazza del Campidoglio per la creazione della Galleria di Congiunzione.
Alla fine degli anni '30, in occasione degli scavi necessari per ricostruire la chiesa di Santa Rita ed il palazzetto di Flaminio Ponzio, vennero alla luce, nei pressi di piazza Campitelli, varie strutture laterizie pertinenti ad un'insula ed i resti di un portico.
I tre templi sono tuttora parzialmente visibili essendo stati inglobati nella chiesa di S. Nicola in Carcere, mentre il quarto è stato individuato scavando nell’area limitrofa. Nella zona immediatamente adiacente, lungo il fiume si sviluppava il Porto Tiberino con i suoi magazzini.
Fatte costruire da Tito e dedicate nell'80 d.C., queste terme occupavano l'area a nord est del Colosseo, nella III regione subito a fianco della Domus Aurea, sulla quale, forse, si andarono, in parte, a sovrapporre.
Nell'angolo nord del giardino di piazza Vittorio Emanuele II si trova la monumentale struttura laterizia denominata fin dal Medioevo "Trofei di Mario".
La cosiddetta Porta Magica è nota anche come Porta Alchemica, Porta dei Cieli o Porta Ermetica.
Le Terme di Agrippa sono le più antiche terme pubbliche di Roma, costruite dal genero di Augusto, tra il 25 e il 19 a.C., nell'ambito di un ampio programma di ristrutturazione del Campo Marzio centrale che prevedeva l'edificazione o il restauro di vari complessi monumentali presenti nell’area.