Edicole Sacre
Segno dell'emotività religiosa popolare, le edicole sacre costituiscono piccoli spazi sacri, testimonianza di una religiosità a cui ci si raccomanda, a cui si chiede la soluzione di problemi esistenziali privati, come testimoniano gli ex voto offerti in dono dai fedeli.
Destinate a rassicurare la dimensione soggettiva, assolvono anche al bisogno collettivo di controllare e stabilizzare lo spazio della comunità, allo scopo di salvaguardarla dai rischi del mondo esterno: ne sono un esempio le edicole collocate in prossimità delle porte delle mura urbane o quelle realizzate soprattutto durante e dopo la seconda guerra mondiale. Non a caso l’immagine che campeggia con maggior frequenza è quella della Madonna, espressione e simbolo di una protezione di tipo universalistico.
Sospese tra opera d’arte ed elemento di arredo urbano, le edicole sacre risultano elementi di grande complessità per essere costituite da materiali diversi: tele, affreschi, tavole, stucchi, terracotte, marmi ed anche metalli e legno impiegati soprattutto per coperture e baldacchini. Caratterizzate dalla presenza al loro interno di una immagine sacra, le forme variano dal semplice medaglione con cornice in stucco a composizioni elaborate e scenografiche, soprattutto di epoca barocca, che comprendono anche elementi architettonici e scultorei (putti, cherubini, ecc.).
Nel gran mare di segni che la storia ha disseminato in Roma, le edicole sacre possono apparire un fenomeno secondario e minore almeno a livello di presenza architettonica ed artistica e di arredo urbano, anche se alcune di esse risultano opera di artisti famosi come il Sangallo e Perin del Vaga, e di altri meno conosciuti, ma ugualmente impegnati nelle realizzazioni artistiche della città come Bicchierari, Berrettoni e Moderati.
La maggior parte delle edicole sacre risale ai secoli XVII e XVIII, quando garantivano coi loro lumi accesi l'unica illuminazione notturna della città. Nella seconda metà dell'Ottocento lo sviluppo edilizio ha comportato, insieme alla trasformazione degli immobili, anche quella delle edicole, intese più come elementi decorativi di facciate che come oggetti artistici autonomi. Si trattava sempre comunque di realizzazioni coerenti con le architetture; solo ai nostri giorni si assiste spesso, nei casi di rinnovata devozione, alla mancanza di ogni collegamento tra l'architettura e la struttura dell'edicola sacra, in particolare nelle aree periferiche della città.
Nei rioni del centro storico di Roma sono conservate 522 edicole sacre secondo una verifica - limitata ai soli tabernacoli e immagini che ancora per i loro allestimenti risultano essere oggetto di devozione - effettuata nel 1999 dalla U.O. Monumenti Medioevali e Moderni della Sovraintendenza ai Beni Culturali del Comune di Roma (che ha curato il restauro di alcune di esse in occasione del Giubileo del 2000).