Sicurezza del patrimonio culturale
La città di Roma possiede un vastissimo patrimonio storico-artistico distribuito su tutto il territorio che annovera migliaia di immobili antichi, quali monumenti, edifici, torri, ponti, statue, chiese, fontane, mura, tempi, ai quali si aggiungono aree archeologiche, ville e parchi storici, magazzini di opere d’arte e reperti archeologici.
VIDEO CENTRALE DI CONTROLLO BBCC
Roma Capitale, attraverso la Sovrintendenza Capitolina, gestisce molta parte di questi beni culturali e il circuito dei 22 musei civici, tra i quali vi sono i famosi ed antichi Musei Capitolini collocati sul colle del Campidoglio.
Solamente le opere d’arte e i reperti antichi custoditi nei Musei e nei magazzini sono oltre 250.000.
Proprio allo scopo di assicurare il più possibile la sicurezza dei siti Museali, Archeologici, Monumentali, delle Ville e Parchi storici rientranti nel vasto patrimonio storico-artistico di Roma Capitale, la Sovrintendenza nel corso degli anni ha effettuato investimenti finanziari e tecnologici realizzando numerosi impianti, quali sistemi di allarme, videosorveglianza, apparati passivi, sistemi di prevenzione incendio, metal detector.
Tale sistema distribuito sul territorio si è basato su una presenza capillare e numerosa di personale addetto a tale scopo, con conseguenti rilevanti costi. Nel corso degli ultimi anni questo tipo di organizzazione è andata progressivamente in difficoltà per via della costante ed inesorabile diminuzione degli addetti.
Nel contempo sono aumentati i fattori di rischio per la conservazione del patrimonio per via della crescita dei turisti - non sempre rispettosi delle nostre bellezze - per l’aumento esponenziale del fenomeno del vandalismo, nonché per il traffico, il commercio abusivo e il cambiamento climatico in atto, senza infine considerare il fenomeno dei furti di opere d’arte sempre presente ed incombente.
Nel corso degli anni nei siti ove sono stati installati impianti di sicurezza si è registrata una significativa riduzione del fenomeno dei furti e la riduzione di quello del vandalismo, al contrario ove questi non sono presenti o sono comunque non adeguati alla realtà del sito interessato, questi fenomeni si sono accentuati.
Ciò da conto dell’efficacia del fattore prevenzione costituito dalla presenza visibile degli impianti di videosorveglianza ed allarme, nonché dell’adozione di misure evidenti di protezione fisica dei beni culturali e del relativo presidio da parte di personale specificamente addetto.
Per rispondere a tale molteplicità di difficoltà e di sfide, che mettono in pericolo l’integrità e l’esistenza stessa dei beni culturali di Roma, che costituiscono la principale attrattiva della città rispetto al turismo internazionale e nazionale, la Sovrintendenza Capitolina ha avviato da qualche anno un progetto volto a realizzare una Centrale di controllo e monitoraggio dei sistemi di sicurezza dei beni culturali, dove far convergere gli allarmi, le immagini provenienti dalle telecamere installate nelle aree museali, monumentali, archeologiche, nelle ville e parchi storici della città, negli edifici storico-artistici.
La Centrale di monitoraggio a Palazzo Braschi
La nuova Centrale realizzata alla fine del 2012, con sede a Palazzo Braschi (Piazza Navona), funziona con un orario h24, basato su turni svolti dal personale capitolino dotato di apposita qualifica professionale (Istruttore Servizi Sicurezza dei Beni Culturali).
La Centrale costituisce una struttura operativa dove il personale opera quotidianamente su più turni, svolgendo attività di controllo e programmazione degli impianti internamente alla stessa, nonché intervenendo esternamente in qualsiasi orario e sito della città dove se ne ravvisa la necessità, impiegando un automezzo dedicato allo scopo, per contrastare azioni contro il patrimonio, assicurare l’apertura o la chiusura di siti ed edifici, per verificare il malfunzionamento degli impianti di allarme, per prelevare e portare in centrale reperti, ecc.
La Centrale è infatti una struttura logistica protetta e con accesso riservato al solo personale autorizzato, costituita da più ambienti dedicati:
n. 1 sala d’ingresso con controllo dell’accesso e armadio a combinazione per la custodia delle chiavi di uso ricorrente dei custodi dei musei;
n. 2 sale di controllo degli impianti di videosorveglianza ed allarmi con armadio chiavi;
n.1 sala riunioni;
n.1 sala per il deposito delle chiavi della città e dei reperti danneggiati o recuperati a seguito di furti;
n.1 sala server con il centro di arrivo dei collegamenti di telecomunicazione e la memorizzazione dei dati delle immagini.
Il personale che opera nella sicurezza dei beni culturali è tenuto ad assolvere a distinte attività, effettuare turnazioni orarie, conoscere i sistemi tecnologici, a prestare servizio negli specifici locali dedicati al controllo.
I siti controllati sono circa n. 90, ripartiti tra: i Musei Civici, le aree monumentali quali piazze, strade del centro storico, fontane, monumenti, le aree archeologiche, gli edifici storici sottoposti a specifica tutela, le ville e parchi storici.
Le telecamere installate sono circa 2500 e circa 100 gli specifici sistemi di allarme anti intrusione, anti effrazione, anti incendio, (attualmente sono presenti oltre 2000 apparati).
Le tecnologie e le risorse strumentali a disposizione della Centrale di Monitoraggio si rivelano molto spesso utili anche alle Forze dell’Ordine (Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza, Polizia Locale di Roma Capitale), in modo particolare nelle attività d’indagine svolte dal Nucleo Tutela Patrimonio Culturale dell’Arma dei Carabinieri e da quello analogo della Guardia di Finanza.
Allo scopo di sviluppare e migliorare il progetto sono in corso di progettazione e di realizzazione da parte della struttura, nuovi interventi per impianti di sicurezza, la georeferenziazione sul territorio, lo studio e l’analisi degli eventi che si verificano in relazione ai beni culturali esistenti e agli impianti tecnici ove presenti.
Il progetto del Centro di Controllo è stato realizzato con risorse finanziarie provenienti per la gran parte dalle entrate della Sovrintendenza Capitolina stessa, generate dalla vendita di immagini per la pubblicità, concessioni d’uso e strumentali dei beni, riprese cinematografiche, ecc.
Il progetto è stato pertanto autofinanziato dalla Sovrintendenza Capitolina stessa, senza gravare con il prelievo fiscale sui cittadini.
I dati degli eventi in danno dei beni culturali degli ultimi anni
A partire dalla fine dell’anno 2011 presso la Sala Centrale di Monitoraggio e Controllo dei sistemi di sicurezza dei beni culturali si è iniziato a registrare in modo sistematico gli eventi che si verificano in danno dei beni storico-artistici della città.
Nel periodo giugno 2011 – giugno 2014 gli eventi registrati dalla Sala sono stati complessivamente 142.
Gli eventi, soprattutto atti vandalici, si sono concentrati nei seguenti siti: piazza Navona, piazza Mattei, Villa Pamphilj, Fontana di Trevi.