Biblioteche Barracco-Pollak
Nell’atto di donazione al Comune di Roma della raccolta di sculture antiche, Giovanni Barracco inserì anche la sua preziosa biblioteca specialistica. Essa comprende 278 opere per un totale di circa 350 volumi, più circa 160 fascicoli inseriti nella miscellanea. La Biblioteca Pollak, donata nel 1951 al Comune di Roma dall'unica erede di Ludwig Pollak, archeologo e antiquario di fama internazionale.
I volumi della biblioteca, che si ferma, cronologicamente, alla data della morte di Barracco nel 1914, comprendono una pregevole collezione di classici greci e latini e una importante scelta di opere dedicate alle civiltà artistiche rappresentate nella raccolta. Lo stesso Barracco suddivise la biblioteca in grandi settori: egittologia e orientalistica, arte classica, fonti letterarie antiche.
Quest’ultimo gruppo, che alimentava la grande passione del collezionista per la letteratura classica, comprende preziosi e rari esemplari seicenteschi e settecenteschi. Ma il settore forse più importante è quello che riguarda i testi dedicati all’egittologia: la biblioteca conserva i dodici volumi (9 di testo e tre di tavole in folio splendidamente illustrate) dei Monumenti dell’Egitto e della Nubia di Ippolito Rosellini (1800-1843) e l’opera monumentale, in dodici grandi volumi, di Karl Richard Lepsius ( 1810-1884) dal titolo Denkmäler aus Aegypten und Aethiopien.
Nella biblioteca Barracco sono conservate anche alcune copie del raffinatissimo e ricco catalogo della collezione, pubblicato in francese nel 1893 dall’editore Bruckmann di Monaco e dedicato alla Regina Margherita: G. Barracco, W. Helbig, La collection Baracco, Münich 1893.
Ludwig Pollak, archeologo e antiquario di fama internazionale, nacque a Praga nel 1868.
Giunto a Roma nel 1893 si inserì presto nell’ambiente dei cultori dell’arte antica, divenendo in pochi anni una vera autorità nel settore.
L’amicizia con Barracco risale agli ultimi anni dell’800, ma i loro rapporti si fecero sempre più stretti fino a diventare quasi quotidiani verso la fine della vita del collezionista.
Alla morte di Barracco Pollak assunse la carica di direttore onorario del Museo.
Dopo una vita da protagonista nel mondo dell’arte, Ludwig Pollak fu deportato ad Auschwitz con tutta la sua famiglia il 16 ottobre 1943. Nella sua casa a Palazzo Odescalchi rimase parte della sua collezione, una ricca biblioteca e un prezioso archivio. Nel 1951, con atto notarile, la sig. Margarete Süssman Nicod, cognata di Pollak e sua unica erede, fece donazione al Comune di Roma dell’intera biblioteca e dell’archivio dello studioso: in considerazione del suo stretto rapporto con il Museo Barracco, tali documenti furono depositati presso il museo. Successivamente anche una parte della sua collezione entrò nelle raccolte comunali.
La biblioteca Pollak consta di 3034 esemplari fra testi e fascicoli della miscellanea: la sezione senz’altro più nutrita è quella dedicata a Goethe, del quale Pollak era un vero cultore. Oltre a 34 autografi del poeta tedesco e a un ricciolo dei suoi capelli, nella biblioteca sono presenti ben quattro edizioni dell’opera omnia di Goethe e numerosissimi scritti sull’autore per un totale di 170 opere e 237 volumi.
Ben rappresentati anche i settori dell’archeologia e storia dell’arte, della bibliofilia, i cataloghi d’asta, le guide e piante di città, gli scritti di filosofia, musica e teatro, di letteratura tedesca, di storia e letteratura classica, di storia e di politica.
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Le biblioteche Barracco e Pollak sono consultabili dagli studiosi su richiesta.
Un patrimonio di oltre 3000 volumi.
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