Albergo della Catena
L’edificio, adibito a locanda, fu costruito fra il XII e il XIV secolo a ridosso del Tempio di Apollo, e fu così denominato a causa di una catena che sbarrava il vicolo allora denominato “della Catena di Pescheria”.
All’epoca questi sbarramenti delimitavano una proprietà, oppure venivano posti per evitare il passaggio di carri (ad esempio in prossimità di ospedali od ospizi), o ancora, quando si trovavano vicino a palazzi nobiliari, indicavano, se tese, l’assenza del proprietario. Il toponimo “di Pescheria” si riferisce invece all’allora adiacente mercato del pesce.
L’area fu poi completamente modificata a causa degli scavi effettuati nel 1926-1933 in occasione dei lavori di isolamento del Teatro di Marcello, e il vicolo scomparve nello stesso 1933: l’Albergo si trovò così isolato rispetto alla sua originale compagine.
Già acquistato dal Comune di Roma nel 1929 per l’allargamento della via del Mare, nel piano iniziale ne era previsto l'abbattimento, ma questo non venne attuato e, tra il 1929 ed il 1930, venne ristrutturato, isolando la parte medievale ed eliminando le superfetazioni più recenti.
L’edificio è costituito dalla rifusione di tre unità immobiliari, erette in tempi diversi:
quella prossima al chiostro di Santa Maria in Campitelli, che sarebbe sorta sulle rimanenze di una precedente torre medioevale;
quella centrale, nella quale si possono ancora vedere i resti di un archetto che scavalcava in origine il vicolo;
infine, una terza costruzione che presenta due ghiere in laterizio, di cui la prima è un arco di scarico, la seconda, minore, ha in comune con la prima il piano di imposta poggiante sulla colonna d’angolo.
Sviluppato su una pianta a L, comprende un piano parzialmente interrato, un tempo destinato a ricovero per carri, un piano terreno rialzato e un piano superiore, sede entrambi della vecchia locanda. La struttura è in muratura mista nella quale sono inglobati diversi elementi decorativi di spoglio, come alcune cornici di finestre, la colonna scanalata collocata nell'angolo sud-est del prospetto verso il teatro di Marcello e la cornice in marmo collocata al piano terra all'interno dell'edificio.
È stato in passato sede istituzionale della Sovrintendenza Capitolina.