Le preesistenze e gli espropri
L’area prescelta per la costruzione del nuovo Foro fu quella adiacente al Foro di Cesare, verso est, ossia verso la Suburra. Come Giulio Cesare pochi anni prima, anche Ottaviano acquistò personalmente con il bottino di guerra le abitazioni dei privati che vi si trovavano per poterle liberamente demolire e così ottenere lo spazio in cui inserire il complesso: ce lo racconta lui stesso nel proprio testamento-autobiografia (Res Gestae) mentre lo storico Svetonio ricorda come egli volle limitare il più possibile gli espropri ritenendoli una forma di violenza, tanto da trovarsi costretto a realizzare un Foro “un po’ angusto”.