Il quartiere arcaico e repubblicano

Tholos

Alcuni recenti ritrovamenti nel settore meridionale del Foro di Cesare contribuiscono a documentare la presenza di case di epoca arcaica in quest’area, senza soluzione di continuità rispetto all’abitato che vi si insediò in precedenza e del quale sono stati ritrovati resti esigui.

Gli scavi del 1998-2000 hanno infatti riportato in luce, sotto il piano di pavimentazione cesariano, resti di muri di VI-V secolo a.C. in blocchi di tufo friabile degli strati geologici più superficiali (detto per questo “cappellaccio”) oltre a una fossa per la conservazione del grano riempita di materiali ceramici risalenti allo stesso periodo.

Al medesimo livello è stato rinvenuto anche un pozzo rivestito internamente di lastre di tufo cappellaccio profilate ad arco di cerchio.

Il riempimento di questo pozzo è risultato contemporaneo all’epoca della costruzione del Foro e, oltre a una ingente quantità di materiale ceramico databile tra il II e la metà del I secolo a.C., ha restituito numerosissimi frammenti di intonaci dipinti provenienti probabilmente dalle case distrutte per fare spazio al nuovo complesso.

Le ultime indagini archeologiche condotte tra il 2004 e il 2008, hanno permesso di approfondire questo contesto precedente alla costruzione del foro tramite la scoperta di numerose strutture in opera quadrata di blocchi di tufo e di pavimenti e impianti fognari, nella stessa tecnica e materiale, risalenti al IV-II sec. a.C.

Tutti questi edifici risultano spianati con grande regolarità al momento della realizzazione del complesso cesariano e sorgono, a loro volta, su uno spesso strato di bonifica che ne copre un altro composto di detriti carbonizzati prodotti da un grande incendio.

Questo evento catastrofico, le cui tracce sono state rinvenute anche in altri settori dello scavo, risulta databile tra l’inizio e la metà del IV sec. a.C. sulla base della ceramica contenuta nel soprastante strato di bonifica e danneggiò gravemente un edificio costruito in blocchi di tufo cappellaccio, alcuni squadrati e di grandi dimensioni, altri più piccoli e appena sbozzati, risalente forse al VI-V secolo.

L’edificio prospettava su di una strada della stessa epoca, pavimentata in battuto e larga circa 2 mt, della quale è stato scavato un breve tratto caratterizzato dalla forte pendenza che documenta la originaria salita verso la pendice del Quirinale.

Dopo l’incendio la via fu obliterata dalle costruzioni realizzate per bonificare l’area.

Nel luglio del 2008 le indagini conclusive sull’area hanno portato alla individuazione di tre pozzi arcaici nella zona immediatamente antistante il tempio di Venere Genitrice e al rinvenimento di una splendida cistrna circolare ( tholos) in opera quadrata di tufo cappellaccio, tagliata dalla fondazione di un muro di età cesariana e databile al IV sec. a.C., con resti della copertura in blocchi a falsa cupola e con rivestimento di intonaco alle pareti.

Galleria