La basilica Argentaria
Sempre alla fase traianea del Foro di Cesare risale la costruzione nell’area rimasta libera tra il Tempio di Venere e il Clivo Argentario (strada che costeggiava il Foro di Cesare dal lato verso il Campidoglio) di un portico alto due piani, a due navate separate da pilastri e coperte con volte a crociera. L’edificio, che le fonti del IV secolo chiamano “Basilica Argentaria“, ospitava in quel tempo gli argentarii, ossia i cambiavalute. Sull’intonaco che ricopre le sue pareti si trovano numerosissimi graffiti; la presenza di alcuni versi dell’Eneide ha fatto ipotizzare agli studiosi che l’edificio potesse essere stato utilizzato anche come scuola.