Giardini

Giardini di Villa Borghese

GIARDINI SEGRETI

viale dell'Uccelliera

Nella Villa del cardinale Scipione i giardini privati, situati ai lati del Casino nobile e realizzati tra il 1610 e il 1633, erano due: il primo, detto "dei melangoli" (aranci amari) e il secondo, detto "dei fiori".
Un terzo fu realizzato intorno al 1680, tra i due padiglioni dell'Uccelliera e della Meridiana. Vi si coltivavano fiori rari ed esotici, in particolare bulbose. Il restauro, realizzato alla fine degli anni ’90 del secolo scorso, ha riproposto il disegno delle aiuole e le fioriture seicentesche.
Il quarto giardino, detto anche “Giardino della Coltivazione”, era utilizzato come vivaio delle piante esposte negli altri tre. Alla fine del XVII secolo, all’ingresso sud venne realizzato, su progetto degli architetti Carlo Rainaldi e Tommaso Mattei, un monumentale emiciclo d’accesso, la cosiddetta “Esedra dei Draghi”, così denominata per la presenza dei draghi, simbolo araldico dei Borghese.
Tra 1900 il 1919 il quarto giardino che all’epoca era comunemente denominato come il “Giardino delle Erme” per l’inserimento nel corso del XIX secolo di alcune erme maschili di epoca romana, insieme ad altri elementi di arredo, venne ulteriormente trasformato nella sua veste definitiva. Entro il 1913 venne, infatti, inserita al centro del giardino, con funzione di fondale prospettico, un’elegante fontana, costituita da un bacino superiore in marmo lunense, di epoca romana, poggiante su plinto moderno, provenienti dai depositi comunali e in precedenza appartenenti a una fontana demolita non ancora individuata. Nel 1919 in occasione della realizzazione, su progetto dell’architetto Raffaele de Vico, della monumentale balaustrata di coronamento del muro di sostruzione lungo il lato orientale del giardino, la fontana venne modificata aggiungendo un bacino parzialmente interrato di forma circolare ancora oggi esistente.

GIARDINO BOSCHERECCIO

Antistante il Casino nobile, fu progettato da Flaminio Ponzio nel 1606. Originariamente suddiviso in 23 riquadri contenenti diversi tipi di alberature, scanditi da alte siepi sagomate e ornati da preziosi arredi, quale le Fontane Oscure e la Grotta dei Vini. Oggi è solo parzialmente percepibile la suddivisione in riquadri, mentre la vegetazione arborea è stata variata con specie sempreverdi e caduche.

PARCO DEI DAINI

via P.Raimondi

Detto anche "Parco delle prospettive", secondo recinto nell'impianto seicentesco, era riservato al Principe. A delimitare i viali furono poste le colossali erme (restaurate nel 2005), opere di Pietro e Gian Lorenzo Bernini. A ridosso del muro di confine fa da fondale la Prospettiva del Teatro, riccamente decorata da rilievi antichi, realizzata intorno al 1615. L'attuale denominazione dell'area è legata alla presenza di daini e gazzelle, fino a tutto l'Ottocento.

GIARDINO POSTERIORE DEL CASINO NOBILE

piazzale Scipione Borghese

Nell'impianto originale il piazzale aveva al centro la fontana del Narciso e attorno numerose statue antiche, arredi e quattro erme attribuite a Pietro Bernini e al figlio Gian Lorenzo. La sistemazione novecentesca sostituisce la fontana con quella di Venere e il piazzale è sistemato a giardino formale.

LA VALLE DEI PLATANI

largo P.Picasso

La valle, nota popolarmente come "Valle dei cani", è un incredibile lembo di campagna romana rimasta sostanzialmente immutata dal Seicento. Vi sono ancora alcuni platani colossali piantati all'epoca del cardinale Scipione, veri e propri monumenti naturali.

PIAZZA DI SIENA

tra viale dei Pupazzi e viale Pietro Canonica

La piazza si trova nell'area un tempo adibita a Gran Ragnaia, un boschetto su cui venivano stese le reti per la caccia agli uccelli. Dal 1792 Antonio Asprucci realizzò un invaso delimitato da gradinate di peperino per le corse dei cavalli, ispirandosi alla piazza della città omonima, dalla quale proveniva la famiglia Borghese. Per tutto l'Ottocento e anche dopo l'apertura al pubblico della Villa, la piazza è stata teatro di feste popolari e manifestazioni. Oggi è sede del Concorso Ippico Internazionale che si svolge annualmente nel mese di maggio.

GIARDINO DEL LAGO

via Madama Letizia, viale Pietro Canonica

Alla fine del Settecento Marcantonio IV Borghese volle trasformare il piano dei licini (lecci) in un giardino alla moda dei tempi. Accanto agli architetti Asprucci, direttori dei lavori, si alternarono giardinieri e artisti, tra cui Jacob More, paesaggista inglese. Si tratta di uno dei pochi esempi di giardino all'inglese in area romana, ricco di piante esotiche quali banani, bambù e cipressi calvi. Caratteristico è il lago, che imita uno stagno naturale, con al centro il tempio di stampo classico dedicato ad Esculapio, decorato con sculture antiche restaurate da Vincenzo Pacetti.

GALOPPATOIO (VILLETTA DORIA)

viale San Paolo del Brasile

Di proprietà del cardinale Giuseppe Doria Pamphili, era in origine un giardino in perfetto stile inglese realizzato tra il 1785 ed il 1790 da Francesco Bettini. L'area fu però completamente devastata dai bombardamenti francesi del 1849. In quell'occasione fu distrutto anche l'edificio principale, la Casina di Raffaello, così denominata per la presenza di affreschi raffaelleschi, fortunatamente staccati nel 1836 e oggi conservati al Museo Borghese.
Da allora l'area fu usata come galoppatoio e ogni assetto storico è andato distrutto dalla realizzazione del parcheggio interrato negli anni Settanta.

GIARDINI DI VALLE GIULIA

piazzale Firdousi

Furono realizzati in occasione dell'Esposizione Universale del 1911 quali ornamento al nuovo ingresso della scalinata progettata da Cesare Bazzani per collegare la Valle Giulia a Villa Borghese. I giardini, cinti da balaustre, sono arricchiti da due ninfei in stile neoclassico.

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