Monumento a Giuseppe Mazzini
Il monumento, collocato sull’Aventino in piazzale Ugo La Malfa, è stato inaugurato nel 1949 dopo una serie di vicende che ne hanno procrastino a lungo la realizzazione.
La proposta di erigere un monumento a Giuseppe Mazzini (1805-1872), uno dei maggiori artefici dell’unità d’Italia, fu presentata in Parlamento, dopo varie controversie, solo nel 1890, in quanto pesava sulla sua figura la fede negli ideali repubblicani.
Nel 1902 venne dato ad Ettore Ferrari (1845-1929) l'incarico di realizzare l'opera il cui bozzetto era concluso nel 1905. Il concetto ispiratore del Ferrari è la forza del pensiero mazziniano che anima e dà vita alla materia: propose pertanto la figura di Mazzini seduta in posa pensosa e collocata su un alto basamento dal quale emergono, come liberandosi dal marmo, le figurazioni della idea mazziniana: l'aspirazione alla libertà che si concretizza nella Giovane Italia, il sacrificio per la redenzione degli oppressi dalla tirannide, la lotta contro il dispotismo, il trionfo della rivoluzione, la ricomposizione delle spoglie dei martiri. Si tratta di una rappresentazione continua di tono eroico, con riferimenti anche ad opere emblematiche del romanticismo.
Nel 1914 venne decisa la sua collocazione presso l'Aventino e nel 1922 si ebbe la cerimonia della prima pietra. Alla morte del Ferrari nel 1929 le parti
scultoree erano ormai ultimate.
Nel 1934 venne inaugurata la nuova via del Circo Massimo con il piazzale Romolo e Remo (oggi piazzale U. La Malfa) che formava una vasta esedra delimitata dal lungo sedile in travertino. Nel 1948, confermato il luogo per la collocazione del monumento, questo fu realizzato come concepito dall' artista con la collaborazione del figlio di questi Gian Giacomo Ferrari e l'aiuto dello scultore Ettore Guastalla. Il 2 giugno 1949 venne infine inaugurato.