Mausoleo di Menenio Agrippa
Sulla via Nomentana, nel tratto tra il fiume Aniene e la collina del Monte Sacro durante gli sbancamenti per la realizzazione del quartiere "Città Giardino" negli anni venti del XX secolo furono messi in luce numerosi sepolcri, molti dei quali vennero distrutti.
Lungo il lato sinistro della Via Nomentana dopo il Ponte, prima di giungere a Piazza Menenio Agrippa, si trova un sepolcro che risale al I-II secolo d.C. Le notevoli dimensioni del monumento gli hanno meritato il nome di mausoleo. La vicinanza col Monte Sacro ha suggerito di avvicinare il sepolcro a Menenio Agrippa, un personaggio di 6 secoli più antico.
Il sepolcro a pianta circolare, posto originariamente su un basamento parallelepipedo, mostra oggi il nucleo in opera cementizia di malta e scaglie di tufo giallo perché il rivestimento è stato sottratto da tempo immemorabile. Nelle raffigurazioni del XVI-XVII secolo sul sepolcro compare una torre medievale di cui non rimane traccia. Una piccola parte del paramento in laterizio rivestito di stucco è conservata in corrispondenza dell’ingresso, collocato sul lato opposto alla strada. L’ingresso è stato tamponato molto tempo dopo l’abbandono del sepolcro per ricavarne un ambiente il cui accesso è oggi murato.
La tomba è coperta da una volta nella quale sono ancora inglobati frammenti delle anfore usate per alleggerire la muratura, espediente molto usato in antico. La camera funeraria, recentemente esplorata, è circolare con 4 grandi nicchie rettangolari e conserva larghi tratti del rivestimento antico. In alto sulle nicchie si aprono strette finestre, due delle quali ancora visibili.
Tra vari interventi di consolidamento di epoca non precisabile spiccano i pilastri che rinforzano la struttura sul lato della via Nomentana.
Visibile dall’esterno