Statua detta dell’Abate Luigi
La statua, d’epoca tardo-romana, raffigura un togato, di dimensioni quasi al vero, così denominato dalla tradizione popolare romana con riferimento al nome di un abate della vicina chiesa del Sudario con simile fisionomica a quella della scultura.
L’abbigliamento della figura rimanda a quella di un funzionario pubblico, ipotesi rafforzata anche dalla presenza, a terra, della capsa per i rotoli. Sopra la tunica un'ampia toga, il braccio destro è piegato e la mano è posata sul petto.
La scultura, posta all'origine all'angolo di un palazzetto ubicato lungo via del Sudario, ha subito nel tempo vari posizionamenti. Dapprima nel palazzo Caffarelli Vidoni (1888-1924) e, a seguito della demolizione dell’edificio per i lavori di apertura di Corso Vittorio Emanuele II, la statua fu posizionata nel cortile di Palazzo Chigi (Piazza Colonna). Successivamente fu trasferita in una nicchia dello scalone di Palazzo Caffarelli-Vidoni e infine, dal 1924, nell’attuale angolo di Piazza Vidoni, tra la chiesa di Sant’Andrea della Valle e il convento dei Teatini.
La testa originale, molto rovinata dopo il lungo soggiorno all’aperto, venne sostituita varie volte a causa dei continui furti. Attualmente la statua è acefala.