Necropoli protostorica
Le sei tombe a incinerazione erano inserite in altrettanti pozzetti scavati nel terreno naturale e coperte da mucchi di spezzoni di tufo.
Il corredo delle sepolture nn. 1-2 era costituito da un grande cinerario d’impasto (ceramica non tornita e lisciata a stecca) con i resti dei defunti oltre ad altri nove piccoli vasi di forme diverse.
Tali recipienti riproducono in miniatura quelli di grandi dimensioni destinati, in origine, a contenere derrate alimentari e costituiscono probabilmente l’indicatore di un ruolo sociale elevato dei defunti dai quali doveva dipendere, in vita, una attività di gestione e distribuzione delle provviste e delle risorse alimentari della comunità.
La miniaturizzazione del corredo è inoltre utilizzata, quasi esclusivamente nelle incinerazioni maschili del X secolo a.C..
Anche la presenza di armi in bronzo anch’esse miniaturizzate all’interno dei corredi, documenta il ruolo sociale di primo piano (sacerdoti o addetti al culto??), rivestito dai due ignoti personaggi nell’ambito del gruppo di appartenenza.
La tomba n. 3 era inserita nel fondo di un pozzetto profondo circa un metro, occluso da due grandi lastre circolari di tufo sovrapposte e costituisce un caso eccezionale (anche se non unico) nel panorama funerario dell’epoca poiché conteneva una teca di notevoli dimensioni, con il coperchio a forma di tetto di capanna (testudinato), nel cui interno era conservato il corredo composto da una fibula bronzea (sorta di originaria spilla da balia di grandi dimensioni) e da otto vasi diversi, oltre al cinerario, tutti in ceramica di impasto.
Anche la tomba n. 5 era costituita da un pozzetto nel quale era inserito un grosso dolio di impasto, sigillato da una lastra di tufo e contenente il corredo composto dall’urna cineraria e da sei vasi di impasto come gli altri, oltre a una lancia in miniatura, una fibula e un rasoio.
Nelle tombe sono state rinvenute parti di animali, probabilmente cucinate, anch’esse interpretabili come indicatori di prestigio sociale, costituite da ossa di agnelli, da coste e vertebre di un maialino, da uno scheletro quasi intero di piccione, da parti di allodola, da parti di ala di fringuello e da resti di pecora.
Durante la conclusione delle indagini nell’area, nel mese di luglio del 2008,sono state rinvenute altre due tombe a incinerazione pertinenti allo stesso orizzonte cronologico: la tomba 7, un pozzetto a incinerazione e la tomba 8, una fossa ovale con coperchio tufaceo all’interno della quale era inserito il cinerario testudinato assieme a tre ollette e tre scodelline.
Gli scavi hanno permesso di scoprire anche tre tombe a inumazione.
La tomba n.6, conteneva lo scheletro di una donna di 30-35 anni deposto all’interno di una fossa scavata nel banco naturale di argilla.
La donna fu sepolta avvolta in un sudario, come indica la presenza di due fibule in bronzo che ne fissavano i lembi all’altezza della testa e dei piedi.
Il corredo era costituito da due fibule bronzee sul torace, da una collana di perle con pendenti di ambra e paste vitree intervallati da sottilissime spiraline d’oro, da un ferma trecce in filo di bronzo, da anellini pure in bronzo, da pendenti e da una perlina d’ambra.
Dietro al cranio e presso un ginocchio dell’inumata sono state scoperte parti di bovino, forse cucinate e porzionate.
La tomba è databile al X sec.a.C (inizio dell’età del ferro o fase II A della Cultura Laziale) e appartiene certamente a una figura di rilievo per la presenza di oggetti di pregio (il sudario, i monili con inserti d’oro) anche se, in quest’epoca, compaiono nel Lazio le prime necropoli nelle quali trovano sepoltura tutti i membri delle comunità e non solo i personaggi più importanti, come nel periodo precedente.
Le altre due tombe a inumazione, dello stesso periodo delle precedenti, sono state ritrovate anch’esse nel luglio 2008 e sono relative a due infanti.
La tomba 4 conteneva i resti di una bambina entro i primi cinque anni di vita con il relativo corredo composto da una brocca doppia, una tazza, una brocchetta, due fuseruole, una fibula in bronzo, un ferma trecce, un anello in bronzo accanto al piede sinistro oltre ad anellini in bronzo.
La tomba 10, consisteva nei resti di una inumazione tagliata dalla fondazione di un muro di età cesariana.