Monumento ai caduti di via Mario Fani
Il 16 marzo 1978 le Brigate Rosse rapirono lo statista democristiano Aldo Moro in via Mario Fani e ne uccisero la scorta.
Successivamente, il corpo di Aldo Moro fu rinvenuto in via Michelangelo Caetani e ivi fu posta una lapide commemorativa. Contemporaneamente fu realizzata una targa commemorativa in via Mario Fani, che risultava però nel tempo esposta a degrado ambientale. Inoltre la ridotta ampiezza del marciapiede in corrispondenza della targa stessa e la presenza dell’attraversamento pedonale e di un palo dell’illuminazione pubblica comportavano la necessità di ridefinire totalmente l’area, al fine di conferire decoro e solennità al luogo della strage. Nella ricorrenza del 40° anniversario dell’attacco terrorista, la Sovrintendenza ai Beni Culturali di Roma Capitale in accordo con la Direzione Affari Generali della Polizia di Stato e il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri dedicò ai Caduti di via Fani un monumento con un profondo valore simbolico e con caratteristiche formali di sobrietà e linearità espresse anche attraverso l'uso di materiali di pregio. La Commissione Storia e Arte espresse parere favorevole alla realizzazione della nuova memoria nel corso della riunione del 6 novembre 2017.
Una stele in bronzo con una frattura obliqua che simboleggia le vite spezzate dall’attacco terroristico è posta al centro del monumento realizzato in travertino.
Sui lati sono stati incisi i nomi dei caduti e la seguente iscrizione commemorativa:
UCCISI BARBARAMENTE
NELL’AGGUATO TERRORISTICO
DEL 16 MARZO 1978
PERMANENTEMENTE VIVO
IL RICORDO DEL LORO SACRIFICIO
A SALVAGUARDIA
DELLE ISTITUZIONI DEMOCRATICHE
COME TESTIMONIANZA LUMINOSA
DI CORAGGIO E DI FEDELTÀ ALLO STATO
NEL QUARANTESIMO ANNIVERSARIO DELLA STRAGE
ROMA CAPITALE
LA POLIZIA DI STATO
L’ARMA DEI CARABINIERI
POSERO
16 MARZO 2018
Antistante il monumento è stata creata un’area di rispetto pavimentata con sampietrini e suddivisa da cinque stangoni in travertino che si raccordano ad altrettanti colonnotti. La composizione indica una serie di riferimenti al contesto romano, quali l'esedra monumentale e l'obelisco, presenti, ad esempio, in Piazza del Popolo. La frattura posta al centro della stele bronzea propone un riferimento metaforico, oltre che alle vite spezzate, anche alla interruzione del progetto politico-ideologico del "Compromesso Storico" caldeggiato dall'on. Aldo Moro