Il Giardino
La storia del materiale antico oggi nel parco è intimamente legata alla storia delle Collezioni Capitoline e di Roma Capitale d’Italia. Coma mai prima di allora, una ricchissima messe di reperti fu recuperata durante gli sterri per la creazione dei nuovi quartieri della Capitale, specialmente sull’Esquilino, sul Quirinale, sul Viminale, e delle relative infrastrutture.
I reperti, oggi organizzati in nuclei tematici, conducono il visitatore ad approfondire aspetti chiave per comprendere la Roma antica nel quotidiano.
Sono approfonditi aspetti della vita sociale attraverso le scelte dei diversi ceti sociali di rappresentare il proprio status nella sfera funeraria: da piccoli cippi sepolcrali alle tombe monumentali di ricchi senatori, come quella di Servio Sulpicio Galba.
Nel settore dedicato alla sfera religiosa emerge il senso del divino nelle modeste are dedicate alle divinità del pantheon romano e nei più grandi templi pubblici, come il tempio dei Castori nel Foro Romano.
Si possono cogliere le differenze, dimensionali e qualitative, nella contrapposizione fra edifici pubblici e privati attraverso una selezione di grandi frammenti provenienti da diversi edifici pubblici della città, basi di statue onorarie collocate in contesti sia pubblici che privati.
Sono esposte diverse testimonianze della presenza amministrativa di Roma sul territorio: dai cippi di delimitazione dell’alveo del Tevere agli ampliamenti del pomerio della città antica, fino ai cippi con le indicazioni delle aree di pertinenza degli acquedotti.
Le testimonianze più numerose e imponenti riguardano il gusto architettonico antico e raccontano il modo di costruire e decorare gli edifici e dall’altro le tecniche impiegate per la lavorazione dei marmi.
Un nucleo di manufatti introduce infine al tema del reimpiego e della rilavorazione, un fenomeno grandemente pervasivo che non si arresta con l’antichità ma che attraversa tutta la storia architettonica della città.